Home >> Politics >> Centro destra. Prove tecniche di confusione
Centro destra. Prove tecniche di confusione

Centro destra. Prove tecniche di confusione. In questi giorni leggevo le vicende del centro destra italiano. O ex centro destra. Una disamina lucida degli eventi mi porta a pensare che Pd e Movimento Cinque stelle si contenderanno la scena politica ancora per anni se si prosegue nella divisione più assoluta.

Un Berlusconi convalescente, negli scorsi giorni, ha radunato il quartier generale di Forza Italia, che oramai a livello nazionale conta si è no il dieci per cento. Il pranzo, il primo dopo l’uscita dell’ex cavaliere, è arrivato in men che non si dica alla frutta. Alcuni hanno addirittura chiesto il digestivo in anticipo. All’ex premier e fondatore di Forza Italia non sono piaciute le dichiarazioni dei colonnelli mentre era in ospedale e per questo ha tirato fuori un asso dalla manica: Stefano Parisi quale volto nuovo di una nuova formazione di centro destra. Ovviamente non sono mancati i momenti di tensione. Questa scelta dà di rottamazione. I vari Brunetta, Santanchè, Romani, Biancofiore, gente che in questi anni, a mio parere non è che abbiano fatto del bene all’unità del centro, hanno alzato i toni del dibattito. Morale della favola? Se Parisi è il nuovo del centro destra se ne stanno a casa. Bene. Il pranzo è terminato con un quadro ancora più confuso.

Stefano Parisi, intanto, dopo aver messo a disposizione il suo tempo per ricreare il centro destra, ha fatto un salto a qualche manifestazione della Lega, raccogliendo anche applausi. Giudicando il pubblico di estrema destra, non sappiamo se è un bene.

Dall’altro canto Alfano, durante la scuola di formazione politica organizzata da Maurizio Lupi, ha affermato che è pronto un nuovo contenitore del centro destra che raccoglierà tutta l’area popolare in un grande soggetto che lascia fuori Lega Nord e Sinistra. Forse in passato è già esistito qualcosa di questo tipo. Si chiamava Democrazia Cristiana.

Insomma, confusione da una parte e confusione dall’altra. Quello che risulta difficile comprendere, viste le varie correnti del centro destra, è per quale ragione non si sottoscriva un patto che dia vita ad una costituente di tutta l’area moderata e liberale del paese. Un contenitore che guardi al Partito Popolare Europeo e che raccolga tutta l’area di centro destra. In questa costituente, si potrebbero scegliere i programmi, i leader, le alleanze. Senza litigare. Ci starebbero dentro NCD, Forza Italia, i moderati della Lega, Fratelli d’Italia, Conservatori e Riformisti di Fitto, l’area di Quagliarello ed una serie di giovani di area liberale che potrebbero essere i leader di domani. E’davvero tanto difficile o serve ancora l’azienda patronale che dia le indicazioni ai minion?

the author

Writer, Finance, Creative.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Top